Avete mai assaggiato i canederli? Si tratta di una gustosa ricetta tipica del Trentino Alto Adige le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Esistevano già prima del 1180 dal momento che un affresco medievale in uno dei castelli più pittoreschi delle Alpi testimonia la loro storia. Non sappiamo con certezza chi abbia inventato la ricetta di questi grossi gnocchi, ma oggi sono tra i piatti trentini più saporiti in assoluto. Vengono fatti al brodo, al sugo, con il formaggio e persino in una loro variante dolce. In ogni variante sono sempre squisiti e irresistibili. Un boccone tira l’altro.
La storia dei knödel
I canederli o knödel in origine erano delle semplici polpette di pane raffermo che venivano tagliato e mescolato con latte, acqua e uova. Si tratta dunque di un piatto nato come ricetta di riciclo usando come ingredienti gli avanzi. Pur essendo una ricetta originaria germanica, la paternità di questo piatto è decisamente italiana e più precisamente del Südtirol.
Questo piatto ha sicuramente più di 900 anni, dal momento che esisteva già nel Medioevo visto la presenza di un’affresco noto come la “Mangiatrice di canederli“datato al 1180 e conservato nel Castello di Hocheppan d’Appiano a Bolzano. Secondo la leggenda, i canederli sarebbero stati inventati per colpa dei lanzichenecchi. Un’orda di spietati ed affamati mercenari sarebbe entrato in questa antica taverna per sfamarsi. Non voleva perder tempo così presero in ostaggio la moglie e la figlie dell’oste, esortandolo a cucinare nel più breve tempo possibile qualcosa di gustoso. Fu così che inventò questi gnocchi usando gli avanzi rimasti in cucina quali pane raffermo, latte e uova, ma anche cipolle, farina e speck. I lanzichenecchi talmente che apprezzarono quel piatto che non solo liberarono gli ostaggi, ma pagarono anche in monete d’oro.
Come sono fatti i canederli
Questo piatto tipico trentino è una ricetta della tradizione contadina nata dall’esigenza di usare gli avanzi. Si tratta dunque di un’umile ricetta di riciclo. Oggi esistono numerosi varianti del piatto, ma tutte con base di pane raffermo. Secondo la tradizione trentina, possono essere mangiati solo di martedì, giovedì e domenica e solo nei giorni rossi del calendario può essere aggiunto speck o pancetta.
Una variante molto saporita è quella dei canederli alla trentina che si distinguono da quelli alla tirolese per un solo ingrediente aggiunto nella ricetta, ovvero la lusanega affumicata, una salsiccia tipica. Dunque oltre a con pane bianco raffermo, erba cipollina, uova, speck e cipolla, nell’impasto c’è anche questa carne sbriciolata.
Potete cucinarli al sugo, al brodo o anche dolci con base di prugne o albicocche.