I bugnes racchiudono, appieno, il sapore del Carnevale in Francia: scopriamo la storia e qualche curiosità su questi dolci d’Oltralpe.
In Francia, non esiste Carnevale senza i bugnes, specialmente in regioni come il Ducato di Savoia. Questi dolcetti, caratterizzati da un sapore raffinato, hanno attraversato, nel corso degli anni, i confini, arrivando fino in Italia. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questi dolci d’Oltralpe.
Il termine “bugnes” proviene dall’arpitano “buny” e indica una particolare frittella che ricorda una ciambella fritta. Nonostante la somiglianza con il termine “beignet“, che – in francese – indica una ampia varietà di frittelle, i bugnes si riferiscono – nello specifico – a questa tipologia.
La storia moderna dei Bugnes inizia nel 1532 a Lione, con la loro menzione nel Pantagruel. In un primo momento, furono descritti come frittelle di frutta, anche se, poi, nel 1835, è definito chiaramente che i bugnes, tipici del sud della Francia, sono composti da un impasto di farina, latte e uova, fritto nell’olio.
L’origine di questi dolcetti risale all’antica Roma, dove era preparato un prodotto simile durante il Carnevale, che, nei fatti, possono essere considerati, a tutti gli effetti, gli antenati delle chiacchiere italiane.
A Saint-Etienne, la preparazione dei bugnes era collegata al Martedì Grasso, che segnava la fine delle celebrazioni carnevalesche e l’inizio della Quaresima.
Ancora oggi, nelle panetterie, i bugnes sono preparati fino al Martedì Grasso, per poi lasciare spazio al periodo quaresimale che – come saprete – è fatto di rinunce. Anche le charcuterie di Lione portano avanti la tradizione di offrire i bugnes ai visitatori, come ricordo prelibato della città prima della Quaresima.
I bugnes profumano le strade durante il Carnevale e sono un vero e proprio un simbolo di festa. Sono gonfi e dorati, con una superficie zuccherata che invoglia ad assaggiarli.
Ciò che li distingue dalle altre frittelle che conosciamo è l‘impasto a base di lievito di birra, che richiede una lunga lievitazione, fino a 12 ore. La lunga attesa è ripagata – però – dal caratteristico aspetto e dal sapore che rendono i Bugnes irresistibili.
Esistono – in sostanza – due varianti principali: quella di Lione, croccante e dorata, e quella di Saint-Etienne, più morbida e spessa. Nel tempo, la ricetta ha subito variazioni, visto che sono stati aggiunti altri ingredienti come i fiori d’arancio, il succo e la scorza di limone o rum, dando vita a diverse varianti che si collegano al posto in cui sono prodotte.
Se vi trovate – dunque – a passare in Francia nel periodo di Carnevale, dovete assaggiarle assolutamente se volete addolcire il palato, tra un festeggiamento e l’altro.