Andiamo alla scoperta di alcuni spaventosi borghi italiani nei quali trascorrere la notte di Halloween all’insegna della paura.
In alcuni piccoli borghi d’Italia si può trascorrere un Halloween decisamente spaventoso. In questi posti, infatti, aleggiano leggende, storie e misteri, che vi permetteranno di vivere una notte paurosa e, allo stesso tempo, particolare. Scopriamo insieme quali sono.
Tra i primi borghi che vi possiamo consigliare, per trascorrere il ponte del 1° novembre, c’è Curon. Questo borgo – al centro anche di un’omonima serie italiana – ha un lago, al centro del quale è posizionato un campanile.
Un paese fantasma, incastonato nella Val Venosta, che – negli anni ’50 – fu sommerso dalla costruzione di una diga.
Ancora oggi – secondo quanto narra la leggenda – si può sentire il suono delle campane provenire dal fondo dello specchio d’acqua.
Triora è noto per essere il borgo delle streghe, una nomea che deriva da fatti storici, risalenti al 1587, quando gli abitanti credevano che fossero le streghe ad aver provocato maltempo e carestia.
Un gruppo di donne – che si riuniva a mezzanotte, in un luogo chiamato la “Cabotina” – fu accusato di tali sciagure e, pertanto, fu accusato di stregoneria.
Secondo gli abitanti del posto, dunque, queste donne erano in grado di produrre tempeste che distruggevano i raccolti.
Non solo: erano accusate anche di fare sesso con il diavolo, di uccidere bambini, di creare spiriti tossici e di trasformarsi in gatti per entrare, più facilmente, nelle case.
Pertanto, in paese – ubicato in Liguria – fu avviata una vera e propria caccia alle streghe: 300 donne furono arrestate e indagate. Cinquanta di loro furono ferite e alcuni morirono. Al giorno d’oggi, si può visitare il museo etnografico e della stregoneria che tramanda tradizioni antiche.
Oleggio Castello si trova a Novara, incastonato sulle colline verdi del lago Maggiore.
Qui c’è un castello, realizzato in stile neo-gotico, il quale – secondo quanto narra una leggenda – sarebbe infestato dal fantasma della bella Barbara.
La donna morì – nel ‘400 – di mal d’amore proprio nella torre del castello.
Calcata è un borgo, della provincia di Viterbo, anch’esso conosciuto come borgo delle streghe, proprio come Triora.
Secondo una leggenda antica del posto, quando il vento soffia forte, si sente il canto delle streghe riecheggiare tra le strade del paese.
Il Castello di Landriano pare sia infestato dal fantasma di Janet, secondo quanto narra un’antica leggenda locale.
Si tratta di una nobildonna, vissuta nel XVI secolo, che pare conoscesse il potere delle erbe medicinali e che, per tale ragione, fu accusata di stregoneria. Così, fu condannata al rogo. Dopo la sua morte, il suo spirito ha iniziato a vagare per le stanze della struttura.
Il Borgo a Mozzano – a Lucca – è conosciuto per il ponte del diavolo e per la leggenda ad esso connessa.
Pare che il capo muratore – che si stava occupando della stessa costruzione – fosse molto preoccupato in merito al ritardo riscontrato nel completamento dell’opera, visto che il fiume era continuamente in piena.
Per questo motivo, in preda alla disperazione, l’uomo invoco Satana.
Il diavolo, dunque, a quel punto, gli propose di completare l’opera è una notte sola, in cambio di avere la prima anima che avrebbe, poi, traversato il ponte. Il capomastro, però, finge di accettare questo accordo e come prima anima fece passare un cane sul ponte.
Rosazza è un comune in provincia di Biella, in Piemonte, sul quale aleggia un mistero molto particolare. Secondo quanto narra la leggenda, la città fu realizzata dagli spiriti.
Qui viveva Federico Rosazza, membro del Senato del Regno d’Italia e dell’associazione Giovane Italia di Giuseppe Mazzini. L’uomo era legato alla massoneria: per questo motivo – sembra – che in città sono presenti diversi simboli esoterici.
Poveglia è un’isola, che fa parte della laguna veneziana, da tempo disabitata. È vietata ai viaggiatori e – per questo – riconosciuta come “l’Isola Proibita“.
La nota leggenda narra che un fantasma (o una strega, come vari ipotizzarono) portò sfortuna sull’isola. Sempre secondo un’altra leggenda, durante la peste fu utilizzata come luogo di quarantena, ospitando, nei fatti, più di 160mila persone che furono lasciate sul posto per morire.
Pare che il suolo dell’isola sia composto – al 50% – da resti umani, rivenuti, in alcuni casi, al di sotto di alcuni vigneti. Nel 1922, inoltre, sull’isola fu avviata la costruzione di un ospedale psichiatrico.
Secondo quanto tramandato, un chirurgo massacrò i pazienti con trattamenti sperimentali. Anche lui impazzì e morì gettandosi da una finestra, ma rimane un mistero dove sia andato il suo corpo, poiché non fu mai ritrovato.
Sermoneta è un comune italiano, in provincia di Latina, dove è ubicato il famoso castello nel quale, secondo la leggenda, pare aleggi il fantasma di un bambino che perse la vita con morte violenta.
Secondo quanto si dice, pare che si tratti del piccolo principe raffigurato in un quadro, appeso nella sala del Cardinale.
La piccola città di Ferentillo, a sud dell’Umbria, riserva uno sorpresa, ai propri visitatori, collocata proprio sotto la Chiesa di Santo Stefano.
I corpi nascosti lì erano protetti da un microfungo unico che, infestandoli, li trasformò in mummie, alcune delle quali sono esposte nel Museo delle Mummie di Ferentillo, collocato nel seminterrato della chiesa.
Pochi corpi hanno ancora barba, capelli e denti e, alcuni, indossano abiti. Tra i corpi esposti ci sono una mamma con il suo bambino e un avvocato ucciso e il suo assassino.