Avete sentito parlare degli alimenti lavorati? Vengono classificati come alimenti da evitare. Ma per quale motivo ci viene dato questo consiglio? Ma soprattutto come facciamo a riconoscerli? Scopriamolo insieme.
Alimenti lavorati: cosa sono?
Definiamo un alimento “non lavorato” quando questo è venduto completamente al naturale e quindi mantiene integre le sue proprietà nutritive. Questo è ad esempio il caso di frutta e verdura che vengono venduto ancora integri. In questa categoria comunque rientrano anche un’altra serie di alimenti che hanno ricevuto una minima lavorazione, necessaria alla loro conservazione o al loro consumo. Ad esempio nel caso del pollo crudo, i semi (non salati) o gli alimenti congelati (crudi). In alcuni casi però gli alimenti subiscono un processo di lavorazione che richiede l’aggiunta si altri componenti che possono compromettere i valori nutrizionali.
Ad esempio viene aggiunto lo zucchero o lo sciroppo per conservare alcuna frutta in scatola. In altri casi vengono aggiunti oli, sale o conservanti. Questo è il motivo per il quale anche se in commercio dovessimo trovare della semplice verdura in barattolo, non troveremo mai un solo ingrediente, ma almeno 2 o 3. In questo caso parliamo di “alimenti lavorati“. Tuttavia c’è ancora un’altra categoria di cibi considerati “super lavorati” e sono quelli che al loro interno contengono molteplici ingredienti. Tra cui coloranti artificiali, grassi, conservanti, sale, zucchero e altro. Per fare degli esempi, alcuni prodotti che rientrano in questa categoria sono i piatti pronti che troviamo nel banco freezer, merendine, biscotti, bevande gassate, affettati eccetera.
In effetti alcuni di questi prodotti sono molto utili e pratici da preparare, soprattutto quando si ha poco tempo. Ma ci viene consigliato di evitarli, scopriamo il perché.
Perché evitarli?
Di base è sempre meglio prediligere alimenti a chilometro zero che siano più naturali possibili e magari anche da coltivazione biologica. Tuttavia dobbiamo riconoscere che la vita frenetica ci porta al consumo di alimenti lavorati, poiché sono più pratici e facili da trasportare e preparare. Ci viene comunque consigliato di evitarli per motivi abbastanza ovvi. I primi e secondi piatti precotti e congelati ad esempio, sono sicuramente elementi pratici per chi lavora tutto il giorno poiché si preparano in pochi minuti, ma analizziamo il contenuto. Nel loro interno ci sono gli stessi ingredienti che utilizzeremo noi, ma con l’aggiunta di molti più grassi e conservanti, indispensabili per i prodotti industriali. Di conseguenza assumiamo un quantitativo calorico estremamente maggiore a quello che assumeremmo se il piatto ce lo fossi preparato noi da zero.
Lo stesso vale per biscotti, torte, merendine, bevande gassate e snack. In questi prodotti il quantitativo di sale, zucchero e grassi e molto elevato ed un consumo sistematico da parte nostra potrebbe portare all’insorgenza di patologie. Inoltre questi alimenti sono la maggiore causa di sovrappeso e obesità, che purtroppo colpiscono grandi ma anche bambini anche in tenera età. Questo significa che dobbiamo totalmente eliminare questi alimenti dalla nostra dieta? NO. Diciamo che gli alimenti lavorati hanno subito una piccola lavorazione che spesso non incide significativamente sulla composizione del prodotto primario. Possiamo quindi inserirli nella dieta con moderazione. Gli alimenti super lavorati invece, dovrebbero essere un eccezione, da consumare qualche volta per toglierci uno sfizio.
Consigli
Se durante la settimana abbiamo poco tempo per preparare piatti più elaborati. Nel fine settimana possiamo cucinare e preparare sughi o piatti pronti in mono porzioni da congelare. In questo modo durante la settimana non dovremo far altro che uscirli dal freezer, scaldarli e il nostro pranzo o la nostra cena sarà pronta in un batter d’occhio, senza però ricorrere ai cibi super lavorati.