Per molti alimentarsi è semplicemente sinonimo di sostentamento, il mezzo per reperire le energie necessarie ad affrontare gli impegni quotidiani. Per alcuni è un mezzo dal quale trarre piacere, mentre per altri ancora diventa un vero e proprio strumento grazie al quale raggiungere la forma fisica ottimale. Ma c’è anche una concezione dell’alimentazione sulla quale in pochi si soffermano, quella secondo la quale corpo, mentre e anima sono interconnessi e anche attraverso il cibo trovano il perfetto equilibrio.
Stiamo parlando della nutrizione olistica, termine quest’ultimo che ha origine dal greco e significa ‘insieme’, intendendo l’essere umano come un insieme di elementi da nutrire indistintamente per il raggiungimento del benessere globale.
Secondo gli esperti di questo specifico tipo di alimentazione, bisogna partire dall’idea che ognuno di noi ha una sua storia personale, per patrimonio genetico, una serie di traumi subiti, vicende mediche e pertanto non è possibile ridurre la dieta di un individuo al semplice conteggio delle calorie. Per questo motivo ogni persona deve valutare la sua situazione personale per arrivare a comprendere qual è il reale fabbisogno.
Tutto nasce dalla ricerca di equilibrio che deve passare non solo attraverso il corpo, ma anche da anima e cervello. Se ad esempio c’è una mancanza di equilibrio nel corpo, allora la ricerca non può fermarsi a una storia funzionale e organica, occorre andare a ricercarla anche in eventuali esperienze negative fatte, nell’approccio che si ha verso la vita e in cosa pensa. Insomma uno squilibrio nel corpo, secondo l’approccio olistico, va ricercato non in semplici parametri matematici fatti di calorie ingerite o da ingerire, ma nell’analisi e nell’individuazione del problema che può avere natura diversa da quella strettamente fisica, che risulta essere sono la sua manifestazione esterna.
In questo approccio, considerato innovativo, deve essere valutata anche un’eventuale emozione, uno stato d’animo pesante, che non si riesce ad abbandonare e il grasso svolge una funzione protettiva, anche dal dolore di un trauma subito.
C’è una sostanziale differenza tra nutrizione in senso classico, intesa come insieme di alimenti grazie all’assunzione dei quali si raggiunge un certo apporto di calorie, e la nutrizione olistica nella quale subentrano diversi altri fattori anche il modo nel quale un alimento interagisce con le nostre cellule e il nostro Dna. Quando si stabilisce cosa mangiare e cosa non mangiare a dettare le regole, secondo l’approccio olistico, non è il fabbisogno calorico in base alla struttura della persona, ma deve essere considerato, con un’incidenza di rilevo, anche l’aspetto emozionale del singolo. In questo senso viene considerata l’unicità dell’individuo nella nutrizione olistica.