Un uragano ha portato alla luce dalla sabbia uno straordinario ritrovamento che tutti per secoli avevano dato per disperso. Di cosa si tratta? Durante il weekend del Ringraziamento, gli abitanti del posto hanno scoperto sulla sabbia una struttura lignea lunga 30 metri. Siete curiosi di sapere la storia di questo ritrovamento archeologico? Non vi resta che continuare la lettura.
Un ritrovamento straordinario emerso dalla sabbia dopo secoli
Si pensava perduto per sempre, invece è emerso dalla sabbia in tutto il suo splendore e maestosità: si tratta di una nave mercantile del XIX secolo. Il relitto è stato scoperto per caso dai bagnanti, dopo diverse tempeste, nella zona sud del Frank Reardon Park di Daytona.
In realtà è stato una combo di due eventi catastrofici che hanno causato danni per oltre 6 miliardi di dollari a facilitare questa scoperta archeologica: stiamo parlando dell’uragano Ian e dell’uragano Nicole.
Lo stato della Florida è spesso colpito da tempeste tropicali che causano danni ingenti e portano detriti sulla costa. A circa 160 miglia da Daytona, sull’isola di Hutchinson, sono stati scoperti ad esempio, sempre grazie all’uragano Nicole, i resti di sei scheletri umani perfettamente conservati. La provenienza di questi scheletri è stata individuata in un cimitero indiano.
Un relitto sbucato dalla sabbia dopo l’uragano
Gli archeologi hanno scavato manualmente delicatamente, tracciando una trincea tutto attorno al ritrovamento archeologico. Grazie ai bulloni di ferro e segni particolari, Chuck Meide è riuscito a identificare il relitto navale.
Subito si sono adoperate diverse squadre di esperti di archeologia e storia dell’arte per cercare di dare una collocazione storica precisa al ritrovamento straordinario.
Il tempo scorre inesorabile e poiché costerebbe diversi milioni di dollari spostare altrove il relitto, presto i sedimenti oceanici lo seppelliranno nuovamente e non ci sarà più modo di studiarlo a fondo e scoprire data e scopo della nave.
Si è inizialmente ipotizzato che il mercantile sia affondato nel XVII secolo e che contenesse un ingente carico prezioso di monete d’oro e argento proveniente dal lontano Messico. Questa ipotesi nasce dal fatto che in quella zona a lungo i cacciatori di tesori avevano cercato i resti di un mercantile o meglio un galeone spagnolo affondato con un carico prezioso nel 1619.
Gli storici stanno anche cercando di capire l’equipaggio da quante persone era composto e dove fosse diretta l’imbarcazione.
Le ipotesi sono infinite, così come la fantasia degli abitanti del luogo che già stanno ipotizzando vari avvistamenti di fantasmi o di un favoloso tesoro da secoli bramato dai pirati.
Non ci resta che aspettare gli sviluppi delle indagini storiche e archeologici e di scoprire quale meravigliosa storia cela questo favoloso ritrovamento archeologico che ha tanto entusiasmato le persone in ogni angolo del globo.
Come si data un ritrovamento archeologico?
Per datare un reperto, come in questo caso specifico il relitto mercantile rinvenuto sulla sabbia dopo l’uragano, gli archeologi utilizzano principalmente la tecnica del radiocarbonio. Esistono anche metodi differenti come la tecnica della termoluminescenza. L’ipotesi più accreditata è che il mercantile risale al XIX secolo e portava bandiera spagnola o portoghese.