La forma della linguetta delle lattine, con i suoi 2 classici buchi è qualcosa a cui siamo abituati. La maggior parte delle persone pensa sia un normale sigillo di chiusura senza una particolare funzione. E se vi dicessi che non è così? Venite con me a scoprire l’uso del buco della linguetta della lattina.
La storia della lattina
La parola lattina viene dal materiale originariamente utilizzato per la creazione delle stesse, ovvero la latta (lamiera di ferro stagnata). Verso la fine del diciottesimo secolo, l’inventore inglese Bryan Donkin creò dei contenitori proprio con questo materiale, e li utilizzò per conservare degli alimenti. Benché sia stato lui il primo vero inventore dei contenitori di latta per alimenti, fu un altro inventore inglese, Peter Durand a creare il primo brevetto per una scatola di latta come contenitore per alimenti. Circa 40 anni più tardi queste iniziarono ad essere utilizzate anche in Italia, ma fu solo nel 1890 che Luigi Origoni avviò la prima produzione di questi contenitori nel nostro Paese.
Questi contenitori erano molto utilizzati dai militari poiché facili da trasportare e permettevano una conservazione ottimale e facilitata degli alimenti. Tuttavia realizzare le lattine era molto costoso e limitava quindi la diffusione e l’utilizzo di queste ultime poiché incrementava il prezzo degli alimenti in esse conservati. Nel 1957 quindi ci fu una radicale svolta, la latta venne sostituita con un materiale più leggero e malleabile, l’alluminio. Questo portò ad una diffusione sempre più grande delle lattine in Italia e in tutto il mondo.
Oggi infatti fanno parte del nostro quotidiano, ed è proprio per questo motivo che siamo qui a porci questa domanda. A cosa serve il buco sulla linguetta delle lattine delle bibite?
La linguetta della lattina
In generale le lattine hanno quasi tutte sulla loro superfice, una linguetta che serve ad aprirle. Le linguette però hanno tutte una particolare forma, ovvero presentano 2 buchi. Il buco più vicino all’attaccatura si crea poiché permette alla linguetta di lasciare la sua parte centrale legata alla lattina stessa. In questo modo non rischieremo di trovarci la linguetta all’interno della lattina, ma che dire del secondo buco, quello più esterno?
In primis ci facilita l’apertura. Se la linguetta fosse intera infatti, afferrarla risulterebbe più difficoltoso, ma non è solo questo il suo utilizzo. O meglio, nei contenitori degli alimenti si (tonno, carte in scatola, legumi eccetera) lo scopo è quello, ma per le bibite la situazione cambia. Quando acquistiamo una lattina al bar o al ristorante ci viene, quasi sempre, data anche una cannuccia.
Bere direttamente da vicino alla lattina infatti non sarebbe molto igienico, visto che la base dove poggeremo la bocca, è stata a contatto con mani e agenti esterni di vario tipo. Ci viene quindi data una cannuccia, apriamo la lattina con la linguetta, togliamo la linguetta dal buco e ci infiliamo la cannuccia.
Sorge però un piccolo problema, la cannuccia inizia a galleggiare, dando davvero tanto fastidio e nei peggiori casi, sbalzando via dalla stessa. Ecco che corre in aiuto la linguetta. Girando la linguetta sopra il buco della fuoriuscita della bibita, potremo passarci la cannuccia, che rimarrà all’interno della bibita, senza farci brutti scherzi. Questo non è un caso, il buco nella linguetta ha infatti questo uso specifico nelle bibite.
Curiosità
L’idea del riciclo si sta sempre più sviluppando nel nostro paese, e le linguetta della lattina non sfugge all’idea. Questa è infatti molto facili da staccare dalla lattina, ma non gettatela, riciclatela! Le linguette sono ideali per creare: collane, bracciali, portachiavi, ma non solo. I più creativi hanno ideato cinture, lampade, borse. Proprio grazie ai buchi presenti nelle linguette è molto facile unirle tramite l’uso di semplici nastri o corde.
E voi conoscevate l’utilizzo della linguetta delle lattine? E avete mai provato ad utilizzarle per delle creazioni uniche? Se la risposta è no, non è mai tardi per iniziare a dar sfogo alla propria fantasia.