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5 curiosità sul pistacchio di Bronte, l’oro verde della Sicilia

Amanti dell’oro verde siciliano, oggi vi portiamo alla scoperta di tutto ciò che c’è da sapere sul famoso pistacchio di Bronte, un’eccellenza italiana che tutto il mondo ci invidia. Quando si parla di pistacchio subito la mente corre veloce a quello di Bronte, anche se non è l’unica varietà esistente, ma senza dubbio è la più famosa e pregiata. Questo particolare pistacchio verde viene coltivato a Bronte in 4000 ettari di coltura. Siete pronti a scoprire tante curiosità sull’oro verde della Sicilia? Allora non vi resta che continuare la lettura di questo interessante articolo.

Alla scoperta del pistacchio più buono del mondo

La fama del pistacchio di Bronte è cresciuta a dismisura negli ultimi anni e di conseguenza anche la sua produzione. Si tratta di un prodotto Presidio Slow Food nonché un prodotto DOP (a denominazione di origine controllata).

Circa il 80% della produzione viene esportata all’estero (nell’ordine in Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Giappone) e solo il 20% viene impiegato in Italia (nell’industria dolciaria principalmente, ma anche nel campo gelateria).

Pistacchio di Bronte- wineandfoodtour.it

Pochi sanno che il vero pistacchio di Bronte DOP viene coltivato non solo a Bronte, ma anche a Adrano e Biancavilla, in provincia di Catania, ai piedi dell’Etna. Viene soprannominato l’oro verde della Sicilia a causa del suo valore commerciale: 1 kg di pistacchio costa più di 50 euro al kg. 

Le caratteristiche che rendono questo pistacchio così saporito e unico nel suo genere derivano dal territorio dove viene coltivato, ossia un suolo vulcanico. Esiste un perfetto connubio tra la pianta e il suolo lavico. La qualità del pistacchio verde di Bronte supera quello prodotto in qualsiasi altra zona del mondo.

Raccolta e origine

La pianta del pistacchio ha origini persiane ed è molto longeva (vive tra i 200 e i 300 anni). Il nome pistacchio già figura negli scritti dell’Antico Testamento. Pur essendo coltivata già nel III sec. a.C. in Oriente, giunse in Italia solo nel 20 d.C. Furono però gli Arabi nell’800 d.C. a fare la fortuna di questa pianta iniziandone la coltivazione ai piedi dell’Etna.

La pianta fruttifica solo 10 anni dopo l’innesto. La raccolta dei pistacchi avviene ogni 2 anni, solo negli anni dispari, tra fine agosto e fine settembre. Ogni pianta produce tra 10 e 25 kg di pistacchi di Bronte.

Curiosità sul pistacchio di Bronte- wineandfoodtour.it

I frutti vengono raccolti manualmente, scuotendo i rami degli alberi e facendoli cadere in una cesta. Vengono poi lasciati asciugare per 3, 4 giorni al sole. Questo frutto non viene sottoposto a nessun processo di salatura né tostatura.

Il colore è verde smeraldo brillante (se è giallo non è di Bronte, ma un’imitazione), il sapore è deciso e intenso ma tende al dolce. Non esiste una variante salata.

Marianna Somma

“So scrivere senza guardare la tastiera. Ma non so guardare la tastiera senza scrivere". Una storica dell'arte votata al copywriting. Svizzera nella precisione, partenopea nell'approccio positivo alla vita.